Ostacoli per il runner

Per ottenere un qualsiasi risultato (p.es. il tempo consigliato per l’attività fisica o l’obiettivo che hai prefissato per la tua corsa), in grado di farti raggiungere il traguardo sperato (p.es. una salute duratura), devi poter eseguire correttamente tutte le attività che hai pianificato di fare.

Ciò vuol dire che devi predisporti mentalmente (e organizzarti di conseguenza) per:

  • individuare gli ostacoli potenziali alle tue attività ed attuare le adeguate contromisure (argomento di questo post)
  • cercare e trovare degli alleati che ti possano aiutare ad eseguire correttamente le tue attività (argomento del prossimo post)

Infortunio: il peggior ostacolo

Di ostacoli alla corretta esecuzione delle attività (cioè dei tuoi allenamenti) ce ne sono tanti, ad esempio: il lavoro, una cena troppo sostanziosa, un virus di stagione, ecc… Ma il peggiore in assoluto è l’infortunio, dato che può cancellare in un solo istante mesi di allenamento.

Come facciamo a gestire facilmente il rischio di infortuni?

Un facile approccio alla gestione (e alla riduzione del livello di rischio) degli infortuni è la filosofia “a belàse”. Questo perché, utilizzando la Corsa Consapevole, ci ricorda l’importanza di ascoltare il nostro corpo e ci avvisa di quanto possa essere rischioso farsi attrarre dal richiamo dell’ego. Logica fondamentale per evitare inutili infortuni, soprattutto quando abbiamo più limiti da gestire (età, peso, protrusione, ecc…) per poter continuare a correre con costanza.

La filosofia “a belàse” ci dice che possiamo ridurre notevolmente il rischio infortuni:

  • quando impariamo a riconoscere i nostri limiti e a scegliere la strategia di corsa più adeguata per porvi rimedio
  • quando impariamo a gestire l’impegno (fisico e mentale) delle nostre corse e a comprendere che gli allenamenti non sono gare
  • quando impariamo che abbiamo il diritto di poter andare piano e di poter (se vogliamo) camminare all’interno di una corsa (considerandoci comunque dei runner)
  • quando impariamo ad ascoltare quello che ci grida il nostro corpo al posto di prendere come unico riferimento le performance di un runner che si vanta sui social (oppure la folle idea che ci siamo fatti di come dovrebbe correre un “vero” runner)

Logica per la gestione degli infortuni

Come per la strategia di allenamento, anche per la gestione degli infortuni non indichiamo cosa fare e come comportarsi. Le indicazioni e i suggerimenti dei professionisti che conosci saranno sicuramente più efficaci ed autorevoli di quelli che potrei darti io.

Quello che mi preme condividere è una logica comune che possiamo adottare per gestire gli infortuni (prima che avvengano, durante lo sfortunato evento e dopo che l’infortunio è guarito):

PRIMA DELL’INFORTUNIO devi lavorare perché non si presentino. Lo puoi fare gestendo con cura il processo che regola la corsa, cioè:

  • trattando con cura gli strumenti e le risorse che usi per correre. Ciò vuol dire curare il tuo corpo (muscoli, flessibilità, salute, alimentazione, ecc…) e utilizzare scarpe, abbigliamento e strumenti (cuffie, luci notturne, orologio, ecc…), adeguati al carico di lavoro, al clima e al terreno
  • seguendo una routine di corsa adeguata ai tuoi limiti (gestione e pianificazione del carico di lavoro, riscaldamento e defaticamento pre/post corsa, stile di corsa adeguato alle tue necessità, ecc…)
  • ascoltando il tuo corpo durante la corsa. Se senti dei fastidi, prima che diventino degli infortuni, devi agire di conseguenza. Cioè puoi (zittendo il tuo ego): rallentare, correre e camminare, solo camminare, fermati

DURANTE L’INFORTUNIO devi lavorare per:

  • eliminare il fattore scatenante (p.es. smetti di correre finché non sei guarito)
  • eliminare il problema (p.es. vai da un medico o un professionista per curare il tuo infortunio)
  • eliminare la causa che ha portato all’infortunio (p. es. cambia scarpe, cambia allenamento, vai più piano, cambia strategia di corsa, ecc…)

DOPO L’INFORTUNIO devi lavorare per correggerne gli effetti sulle tue corse e sul tuo fisico, ritornando gradualmente al carico di lavoro che avevi prima. Per fare in modo di non infortunarti nuovamente, devi procedere con calma:

  • partendo da un chilometraggio ridotto rispetto a quello precedente
  • incrementando i chilometri settimanali con gradualità
  • andando più piano
  • tenendo a bada il tuo ego

Come hai potuto leggere, sono tutti argomenti semplici e po’ banali. Possiamo dire che “ho scoperto l’acqua calda”… ma se è così, perché così tanta gente si infortuna e butta alle ortiche mesi di preparazione? Perché tanti runner corrono con il tutore alle ginocchia? Perché ancora di più smettono di correre?

Secondo me il problema è tutto in una parolina di 3 lettere: EGO. Quando riusciamo a tenerlo a bada possiamo arrivare ovunque 😉